martedì 13 settembre 2016

Peter Russel -This is not my hour




“This is not my hour” 
 Peter Russell
Studio e traduzione a cura di Raffaello Bisso
Edizioni del Foglio Clandestino 2010





La vicenda personale di Peter Russell è legata in maniera così indissolubile alla sua poesia, da assumere i connotati di un romanzo. Nato a Bristol nel 1921, fu poeta a tempo pieno, condusse una vita da bohémien viaggiando per il mondo fino al suo approdo in Italia negli anni '80. 
Quando si stabilì a Pian di Scò, in Toscana, era già considerato uno dei maggiori poeti inglesi viventi. Qui trascorse gli ultimi anni della sua vita, in quasi totale isolamento.
A questo libro si deve il merito, non soltanto di aver portato alla luce testi assolutamente inediti del poeta, ma di sottolinearne lo spessore umano attraverso il racconto affettuoso del suo giovane amico e valente traduttore Raffaello Bisso.
Si tratta, quindi, a mio avviso, di un documento di notevole importanza storico-letteraria, consegnato ai lettori italiani dalle edizioni del Foglio Clandestino nel 2010.
L'opera si compone di una raccolta di Sonetti, forma metrica particolarmente consona al pensiero russelliano, aventi come tema centrale la critica aspra e attualissima della società occidentale osservata nel sua progressiva deriva etica e culturale. Il Poeta non può far altro che assistere impotente alla caduta dei valori e prenderne atto con versi amari e perentori non privi tuttavia di una vena ironica che ancor più sottolinea la miseria spirituale del nostro tempo:

You won’t find wandering holy men or fools

in Europe now, or hermits in dark caves.
Europe is where the film-producer raves
And counts the Euros wound upon his spools,
And for a song bad blood is shed in pools,
Fashion supreme, the soldiers come with staves
For the dissident, children are sold as slaves,
And man is made a regiment of mules.
….............                                (Russell)             

Non trovi santi o vagabondi
oggi in Europa, né eremiti in grotte buie.
L'Europa, è il produttore di film in delirio
che conta gli Euri che girano sul fuso,
e il sangue è sparso a pozze per due soldi, la moda
è suprema, ci pensa il soldato col bastone
al dissidente, i bimbi sono venduti come schiavi
e l'uomo è ridotto a moltitudine di muli.
…...........                                    (Bisso)


Pervaso ormai da un sentimento di profondo scoramento, persuaso che quel mondo non richiama in lui nessun vincolo di appartenenza, il Poeta se ne allontana, rifiuta ogni bene materiale che non sia strettamente necessario e sceglie di isolarsi in una dimensione che gli consenta di vivere secondo i propri canoni di armonia. “Posseduto dalla bellezza, restìo a possedere”, vive in un vecchio mulino adibito a casa, nelle campagne aretine circondato da migliaia di libri e molti gatti posti a guardia delle sue ricchezze in una “waste land” che non può non rimandarci a T. S. Eliot.

Seven savage wild cats guard my lone abode. (Russell)
….............
Sette felini selvaggi presidiano la mia solitaria dimora. (Bisso)


Uniche consolazioni alla vecchiaia che avanza irreversibile acuendo nell'uomo il senso di fragilità e impotenza (“at sixty-four I feel I haven’t started”) l'alcol, il fumo, il cibo, i carteggi con i maggiori letterati italiani dell'epoca, quali  Quasimodo, Montale, Ungaretti.
Morirà solo, quasi cieco e in completa povertà nel 2003, lasciando in eredità all'Europa il suo disprezzo e la sua maestosa opera tutta ancora da meditare.

….........
“No one, it seems, has any purpose now
Unless to pile up money, corner power,
Or to become the hero of an hour,
The passive victim of publicity.
Whoever now would listen to a plea
For sanity? Comrades, this is not my hour.
                                                    
….........    (Russell)

…..........
Nessuno, pare, ha ora altri obiettivi
che di ammucchiar moneta, accantonar potere
o diventare l'eroe di un quarto d'ora,
passiva vittima della celebrità.
Chi mai ascolterebbe ora un'istanza
di saggezza? Compagni, non è questa la mia ora.

…...........  (Bisso)



mercoledì 7 settembre 2016

Hans Magnus Enzensberger - sei poesie da Kiosk

Dalla quarta di copertina:

Tra le reminiscenze dei due grandi maestri della poesia novecentesca tedesca, Brecht e Benn, Enzensberger ha elaborato un libro-conversazione segnato da una grande felicità linguistica e da uno spiccato sense of humour, fra paradossi della mente, dei corpi e della vita, questa raccolta procede per continui scatti di intelligenza che un po' divertono e un po' atterriscono, e dopo i quali qualsiasi problema diventa diverso da come sembrava prima.



HANS MAGNUS ENZENSBERGER – CHIOSCO
traduzione di Anna Maria Carpi

Giulio Einaudi Editore - 2013



MANIPOLAZIONE STORICA


Privilegierte Tatbestände     pag. 8



Es ist verboten, Personen in Brand zu stecken.
Es ist verboten, Personen in Brand zu stecken, die im Besitz
einer gültigen Aufenthaltsgenehmigung sind.
Es ist verboten, Personen in Brand zu stecken, die sich an
die gesetzlichen Bestimmungen halten und im Besitz
einer gültigen Aufenthaltsgenehmigung sind.
Es ist verboten, Personen in Brand zu stecken, von denen
nicht zu erwarten ist, daß sie den Bestand und die
Sicherheit der Bundesrepublik Deutschland gefährden.
Es ist verboten, Personen in Brand zu stecken, soweit sie
nicht durch ihr Verhalten dazu Anlaß geben.
Es ist insbesondere auch Jugendlichen, die angesichts
mangelnder Freizeitangebote und in Unkenntnis der
einschlägigen Bestimmungen sowie aufgrund von
Orientierungsschwierigkeiten psychisch gefährdet sind,
nicht gestattet, Personen ohne Ansehen der Person in
Brand zu stecken.
Es ist mit Rücksicht auf das Ansehen der Bundesrepublik
Deutschland im Ausland dringend davon abzuraten.
Es gehört sich nicht. Es ist nicht üblich.
Es sollte nicht zur Regel werden.
Es muß nicht sein.
Niemand ist dazu verpflichtet.
Es darf niemandem zum Vorwurf gemacht werden, wenn
er es unterläßt, Personen in Brand zu stecken.
Jedermann genießt ein Grundrecht auf Verweigerung.
Entsprechende Anträge sind an das zuständige
Ordnungsamt zu richten.





Dati di fatto privilegiati                                                                                                                                                                                                                         


È vietato dar fuoco a persone.
È vietato dar fuoco a persone che siano
in possesso di un permesso di soggiorno valido.
È vietato dar fuoco a persone che si attengano
alle disposizioni di legge e siano
in possesso di un permesso di soggiorno valido.
È vietato dar fuoco a persone dalle quali
non ci si aspetti che costituiscano una minaccia
per l'esistenza e la sicurezza della Repubblica Italiana.
È vietato dar fuoco a persone che col loro comportamento
non ne abbiano offerto motivo.
È in particolare vietato anche a giovani che, in carenza
di offerte per il tempo libero, all'oscuro delle norme
in materia
e con difficoltà d'orientamento, siano psichicamente
esposti,
di dar fuoco a persone senza riguardo alla persona.
È fortemente sconsigliato per rispetto
del buon nome della Repubblica Italiana.
È disdicevole.
È inconsueto.
Non dovrebbe diventare una regola.
Non è obbligatorio.
Non si può fare a nessuno una colpa se omette
di dar fuoco a persone.
Ciascuno gode del diritto costituzionale di rifiutarsi.
Le istanze relative vanno dirette al competente
Ufficio comunale.






 SENTIMENTI CONFUSI


Auch eine Offenbarung        pag. 60



Das galvanische Zittern
tief im Sympaticus,
wenn etwas Seidenes
niederraschelt.
Chemischer Seelentumult.
Dann dieses schwache Giemen
im Dunkeln – Giemen,
will heißen “ein Atemgeräusch
von fast pfeifendem Charakter”.

Flüchtig, nicht zu fassen,
eine plötzliche Gabe,
ein Zeichen der Gegenliebe,
die keiner verdient hat.

Unbegreiflich,
was so sublim ist
am bloßen Arsch einer Frau.




Anche questa una rivelazione                                                                                                   


Il tremito galvanico
giù dentro il simpatico
quando alcunché di serico
cala frusciando.
Tumulto chimico nell'anima.
Poi questo debole ansito
nel buio – ansito
significa “un respiro
che è quasi un sibilo”.

Fugace, inafferrabile,
un dono improvviso,
un segno d'amore corrisposto
che nessuno ha meritato.

Incomprensibile
cosa ci sia di tanto sublime
nel culo nudo di una donna.




Minimalprogramm    pag.72



Verzicht, Entsagung, Askese -
das wäre schon zu hoch gegriffen.

Überwältigend, was alles entbehrlich ist.
Von Sonderangeboten keine Notiz zu nehmen,

reiner Genuss! Nirgends aufzutauchen
das Meiste zu unterlassen -

Erkenntnissgewinn durch Abwinken.
Nur wer vieles übersieht,

kann manches sehen.
Das Ich: eine Hohlform,

definiert durch das, was es weglässt.
Was man festhalten kann,

was einen festhält,
das ist das Wenigste.




Programma di minima         
                                                                                                     

Distacco, rinuncia, ascesi -
questo sarebbe già volare troppo alto.

Impressionante come di tutto si può fare a meno.
Non prender note delle offerte speciali,

puro piacere! Non emergere da nessuna parte,
tralasciare il più -

Acquisto di conoscenza tramite gesti di rifiuto.
Solo chi non vede tante cose

può vedere qualcosa.
L'Io: una forma cava,

definita da ciò che tralascia.
Quel che si può tener stretto,

Quel che ci tiene stretti
è il meno.





DIVERTIMENTI SOTTO LA CALOTTA CRANICA


Balanceakt    pag. 94


Wie er das nur fertbringt,
dieser hinkende Engel,
zu gehen, zu gehen, zu gehen,
jahrzehntelang,
auf zwei einsamen Beinen,
ohne ohnmächtig zu werden,
ohne der Waagrechten
anheim zu fallen...

Eine Art Seiltanz, hundertmal
stolpernd strauchelnd stürzend
mühsam erlent;
eine schwindelerregende Laufbahn,
ein Schaukeln und Taumeln,
links unten vorne rechts hinten,
der Schwerkraft entgegen.

Tief im Innern des Schädels
der Kreiselkompaß,
ein wogendes Feld von Fühlern
im Labyrinth.
Der Körper weiß nicht,
was er tut, wenn er geht.
Wüßte er es,
er wäre verloren.





In bilico            
                                                                                                                        

Come mai riesca
a quest'angelo zoppicante
di andare, andare, andare,
per decine di anni,
su due gambe solitarie,
senza perdere i sensi,
senza finire
sull'orizzontale...

Una sorta di danza sulla fune, appresa
a fatica cento volte
inciampando incespicando precipitando;
un percorso da capogiro,
un altalenare e barcollare,
a sinistra in basso in avanti a destra indietro,
affrontando la forza di gravità.

Confitta in fondo al cranio
la bussola giroscopica,
un campo ondulato di sensori
nel labirinto.
Il corpo non sa
ciò che fa quando va.
Se lo sapesse
sarebbe perduto.



                                                                                                              
 FLUTTUANDO

Nimbus    pag.169


Auch eines von diesen Worten,
die sich davongemacht haben, lautlos.
“Nebelhülle der Götter auf Erden,
Strahlenglanz”.

Nur unter Meteorologen
fällt es noch, gelegentlich,
wenn tiefhängende Regenwolken
über die Chemiesteppe ziehen.

An solchen Tagen gehe ich gern
ins Museum, oder, im Hochsommer,
in eine Kirche, wo es kühl ist,
und betrachte ungläubig

die Heiligenscheine.




Nimbo        
                                                                                                                               

Anche questa una di quelle parole
che si sono involate, senza rumore.
“Involucro di nebbia degli dèi in terra,
raggiera luminosa”.

Solo fra meteorologi
si pronuncia ancora, occasionalmente,
quando nuvole di pioggia viaggiano basse
sopra la steppa della chimica.

In giornate come queste vado volentieri
al museo o, se è estate piena,
in una chiesa, dove fa fresco,
e contemplo senza fede

le aureole dei santi.





Die Grablegung    pag. 177


Eine sterbliche Hülle,
so heißt es,
aber was war drin?
Die Psyche,
sagen die Psychologen,
die Seele,
die Seelsorger,
die Persönlichkeit,
sagen die personalchefs.

Dazu noch die Anima,
Die Imago, der Dämon,
die Identität, das Ich,
das Es und dasÜberich.
Der Schmetterling,
der sich aus diesem Gedrängel
erheben soll,
gehört einer Art an,

von der wir nichts wissen.



La deposizione                                                                                                                       

Una spoglia mortale,
così si chiama,
ma dentro che cosa c'era?
La psiche,
dicono gli psicologi,
l'anima
i pastori di anime,
la personalità
dicono i capi del personale.

Oltre a questo l'anima,
l'imago, il daimon,
l'identità, l'Io,
l'Es e il Super-io.
La farfalla
che deve levarsi
da questa piena
appartiene a una specie
di cui nulla sappiamo.




Hans Magnus Enzensberger è nato in Baviera l’11 novembre 1929. Tra i suoi libri di poesia più famosi: Mausoleum; La fine del Titanic; Musica del futuro; Più leggeri dell’aria.
Ha scritto anche molti saggi: Zigzag; Saggi sul tempo, il potere e lo stile,; Gli elisir della scienza. Sguardi trasversali in poesia e in prosa.